Nel nostro Paese fin dagli anni 70 sono state sperimentate varie forme di inserimento di persone con difficoltà in famiglie disponibili all’accoglienza: era il momento del superamento del modello dei grandi istituti e istituzioni dove la persona in difficoltà si trovava immerso in un sistema di relazioni innaturale, in molti casi poco personale e standardizzato dove i il centro dell’'azione era la cura della patologia della difficoltà della persona e non la relazione con la persona stessa.
L'idea di fondo che ha ispirato in questi decenni l’esperienze più variegate dell’accoglienza in case famiglia è stata invece quella di mettere al centro dell’accoglienza la persona in quanto tale, considerando che la dimensione di piccolo nucleo, dove sperimentare la quotidianità e le relazioni in un contesto assolutamente ordinario, fossero la base necessaria per garantire all'accolto la possibilità di costruirsi un percorso di vita e di relazioni capaci di consentirgli il superamento delle proprie difficoltà.